La proprietà intellettuale nasce per offrire a  tutte quelle aziende, piccole o grandi che siano, un diritto di esclusiva sui propri beni immateriali; essa è considerata da alcuni come la leva fondamentale dello sviluppo.

​Cos’è la proprietà intellettuale?

Con tale termine si intende indicare tutte le creazioni intellettuali frutto dell’inventiva e dell’ingegno umano.

In diritto, si tratta di un concetto che, nel tempo, ha acquistato sempre maggiore rilevanza economica diventando uno degli ambiti più rilevanti del diritto stesso.

La legge, infatti, attribuisce a creatori e inventori un vero e proprio monopolio nello sfruttamento delle loro creazioni/invenzioni e pone nelle loro mani alcuni strumenti legali per tutelarsi da eventuali abusi da parte di soggetti non autorizzati.

E’ pertanto un premio che viene riconosciuto all’attività creativa/inventiva umana e che, da un lato intende attribuire la proprietà dell’opera all’autore della stessa. Dall’altra invece, una volta riconosciuta la propria paternità, consentire all’autore di sfruttare gli introiti economici generati, garantendone una congrua remunerazione del lavoro intellettuale e degli investimenti effettuati.

I diritti sulle creazioni intellettuali mirano a tutelare qualsiasi idea dell’uomo e le sue manifestazioni di creatività, come ad esempio le opere artistiche e letterarie, le invenzioni industriali e modelli di utilità, il design, i marchi.

Ne consegue, che le possibilità e gli ambiti di applicazione sono infiniti.

​La proprietà intellettuale per favorire il progresso

Viviamo in un periodo storico caratterizzato da mutamenti degli equilibri economici globali, da una forte riduzione dei costi di produzione e da una concorrenza sempre più forte. Le opere dell’ingegno, la creatività e l’innovazione possono contribuire, come è evidente, alla competitività del nostro Paese e alla penetrazione delle imprese in mercati complessi e differenti dal nostro.

Il fenomeno della globalizzazione porta con sé nuovi e maggiori rischi per chi fa impresa, ma allo stesso tempo apre le porte a delle opportunità incredibili per chi si è preparato a coglierle, sfruttandone le potenzialità.

In questo contesto, la tutela, la valorizzazione e lo sfruttamento degli asset intangibili (marchi, brevetti, modelli, disegni) possono, molto più che in passato, contribuire a determinare la crescita o il declino di un’impresa, sia di grande che di piccola dimensione, sia che essa operi in un settore ad alta o bassa intensità di lavoro.

La tutela dei frutti dell’inventiva e dell’ingegno umano, in realtà, si rivela sempre più strategica per favorire progresso ed innovazione: un nuovo modo per produrre ricchezza, per favorire il progresso e la prosperità della società.

Si tratta di diritti che contribuiscono, soprattutto in Europa, ma non solo, a sostenere concretamente la crescita economica, sia in termini di prodotto interno lordo che di occupazione.

Pertanto la promozione di tali diritti e la loro tutela a livello internazionale, proprio in ragione di queste ricadute sulla crescita e l’occupazione, devono essere incoraggiate e sostenute. Essi rappresentano infatti un valido strumento strategico non solo per le grandi imprese, ma anche per le PMI, che costituiscono l’asse portante della nostra economia.

A riprova del ruolo che la proprietà intellettuale può svolgere nel fornire un vantaggio competitivo a livello internazionale, molte sono le imprese, anche italiane, che hanno saputo fare dei beni immateriali il cuore pulsante del loro business, raggiungendo ottimi risultati all’estero e, in particolare, nei mercati emergenti.

​Valutazione del proprio asset dei beni immateriali

La conoscenza del proprio patrimonio immateriale e l’adozione di adeguate strategie di protezione e valorizzazione su ciascun mercato sono fattori imprescindibili per il successo delle imprese in un Paese con una forte vocazione all’esportazione – come l’Italia – specialmente in alcuni settori.

Per l’Italia, l’offerta di prodotti e servizi innovativi è quindi un punto di forza per affrontare la concorrenza di imprese che possono operare a costi sostanzialmente inferiori. Qualità e differenziazione, ottenute attraverso processi di innovazione, possono essere mantenute e rappresentare un vantaggio competitivo solo se affiancate da diritti adeguatamente protetti a livello internazionale.

Proteggere e sfruttare a livello internazionale un’idea innovativa, trasformandola – anche attraverso un processo continuo di ricerca e sviluppo – crea un vantaggio competitivo difficilmente replicabile. Nel proiettarsi sui mercati esteri è quindi essenziale considerare diversi aspetti: in primo luogo saper effettuare un’iniziale valutazione dei beni immateriali dell’impresa; possedere poi una buona conoscenza delle possibilità offerte dai singoli mercati e delle loro specifiche criticità e, soprattutto, conoscere quali siano gli strumenti disponibili a tutela della proprietà intellettuale.

Come tutelare la proprietà intellettuale?

In base all’oggetto della tutela, la proprietà delle creazioni intellettuali può differenziarsi in:

  • proprietà industriale: nello specifico mira a tutelare marchi brevetti e segni distintivi
  • diritto d’autore (copyright): tutela delle opere artistiche o letterarie, comprensive di pubblicità o programmi televisivi, nonché di prodotti informatici come il software.
  • indicazioni geografiche: DOC, DOCG, IGP.

Per tutelare al meglio la proprietà di tipo intellettuale, qualsiasi sia l’oggetto, il consiglio è quello di registrarla o brevettarla (nel caso in cui si parlasse di brevetto) presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM).

Registrazione di un marchio o brevetto nazionale

L’esperienza ci insegna che prima di procedere a registrare un marchio, brevettoo qualsiasi altra creazione intellettuale, è bene osservare alcuni fondamentali passaggi preliminari:

  1.  verificare che il marchio, brevetto, design e ecc. rispetti tutti i requisiti di legge
  2.  controllare la non presenza di un marchio registrato simile o uguale
  3.  essere certi che il marchio non abbia caratteristiche negative in Italia ma anche all’estero

A questo punto, una volta effettuati tali passaggi, il metodo più svelto di presentazione della richiesta è senz’altro quello telematico, finalizzato ad effettuare la registrazione del marchio online, oppure affidarsi a dei professionisti competenti.

Quest’ultima ipotesi, a nostro avviso, sembra essere la scelta migliore. Affidarsi a soluzioni veloci ed economiche, infatti, non è spesso la soluzione migliore.

In tema di creazioni intellettuali è dimostrato che l’errata scelta di una forma di protezione potrebbe essere addirittura controproducente, consentendo ai terzi di copiare e contraffare la propria invenzione/innovazione.

Ecco perché sarebbe bene valutare bene, prima di effettuare una registrazione di un marchio o brevetto, valutare bene la potenziale durata, le funzioni e le caratteristiche del marchio o brevetto.

Un’operazione complessa,. che va assolutamente affidata a chi, affronta quotidianamente queste materie.

​Un po’ di numeri sulla proprietà intellettuale in Italia

Nel 2018 è stato presentato a a Johannesburg l’International Property Rights Index (Indice internazionale sulla tutela della proprietà intellettuale). Secondo questa classifica, che tiene conto di come vengono tutelati tali diritti in più di 125 paesi che rappresentano il 98% circa del Prodotto interno lordo mondiale ed il 93% della popolazione, l’Italia è posizionata al 50° posto.

Un dato poco lusinghiero per il nostro Paese mostra nei confronti di una tematica che in altri paesi è sicuramente centrale.

Non è un caso, infatti, che ai primi posti di questa classifica ci siano paesi da sempre a forte vocazione innovativa come gli stati Uniti, Singapore, Svezia, Norvegia, Finlandia (davanti a tutti) e Svizzera.

​Conclusioni

La Proprietà intellettuale racchiude molte realtà, fra di loro anche diverse, che vanno da innovazione tecnologica ai marchi ai disegni distintivi del design, alle Indicazioni d’origine geografica,  alle opere afferenti e ad ogni campo della creatività. Questa realtà va protetta da comportamenti scorretti e sleali e l’iniziativa deve articolarsi su più terreni: sviluppare l’attività per favorire ciò che produce innovazione, combattere ciò che sottrae l’innovazione al legittimo proprietario e promuovere queste nostre capacità innovative per creare un’opinione che favorisca l’acquisto di prodotti oggetto di questo arricchimento.

Il concetto di Proprietà intellettuale non contiene un’idea di staticità ma, invece, è qualcosa di dinamico il cui scopo principale è quello di generare valore competitivo diretto e indiretto, e la cui forza risiede nella capacità di circolare nel mercato e nelle strategia di scambi internazionali.

Il successo di un’azienda passa necessariamente grazie anche alla corretta gestione e sfruttamento sul mercato dei diritti di proprietà intellettuale.