Comprendere che cos’è la proprietà industriale, cosa tutela ed il valore che rappresenta, è di vitale importanza per chiunque abbia un’idea e intenda svilupparla. Con tale termine, infatti, si intende sintetizzare un insieme di istituti che mirano ad attribuire un diritto di esclusiva dei beni immateriali

​Cosa s’intende per proprietà industriale?

Proprio come i beni materiali, anche i beni immateriali come le creazioni intellettuali possono essere oggetto di proprietà.​

Si tratta di un concetto che, nel tempo, ha acquistato sempre maggiore rilevanza economica diventando uno degli ambiti più rilevanti del diritto.

Essa, infatti,  attraverso il sistema delle privative industriali mira a promuovere la concorrenza, garantendo all’impresa che decide di innovarsi, un diritto di esclusiva sulla propria idea o sul proprio processo di innovazione tecnologico.

E’ pertanto un premio che viene riconosciuto all’attività creativa/inventiva umana e che, da un lato intende attribuire la proprietà dell’opera all’autore della stessa. Dall’altra invece, una volta riconosciuta la propria paternità, consentire all’autore di sfruttare gli introiti economici generati, garantendone una congrua remunerazione del lavoro intellettuale e degli investimenti effettuati.

Con la protezione delle creazioni intellettuali,, il cui valore è inestimabile, si mira a tutelare qualsiasi idea dell’uomo e le sue manifestazioni di creatività, come ad esempio le opere artistiche e letterarie, le invenzioni industriali e modelli di utilità, il design, i marchi.

Ne consegue che può interessare potenzialmente qualsiasi ambito, dalla medicina all’arte in qualunque forma (letteratura, pittura, scultura, musica) passando per l’ingegneria, l’informatica ed il settore scientifico in generale. Proprio per la sua importanza e per i risvolti, sia fattuali che economici, che la riguardano, la tutela della proprietà industriale è di sicuro un ambito importante del diritto.

​Il significato della proprietà industriale e intellettuale

Proprietà industriale significa, in pratica, avere la proprietà di una idea, di un progetto, realizzato a partire da una manifestazione intellettuale. Questa idea, soggettiva o di gruppo, porta ad elaborare una teoria, creare un’opera, costruire un prodotto, sviluppare un algoritmo, scoprire un farmaco, dipende dall’ambito in cui si opera: le possibilità sono infinite, così come lo è l’ingegno umano.

Dal punto di vista giuridico, essa è caratterizzata da due aspetti.

Il primo è quello personale, inerente il riconoscimento del diritto dell’individuo che ha avuto l’idea di vedersi riconosciuto quale titolare dell’idea stessa, creatore di quella invenzione, proprietario della realizzazione del suo progetto. Chi crea l’idea è autore della stessa e proprietario dell’opera, e questo diritto ad essere riconosciuto come tale è un diritto personalissimo.

Il secondo invece, strettamente connesso al primo, è quello di natura patrimoniale: essere autore di un’opera o prodotto comporta non soltanto vedersene riconosciuta legalmente la paternità, bensì anche poter godere in autonomia – come è giusto che sia – degli introiti patrimoniali ed economici che dallo sfruttamento di quella idea possano ottenersi. La disponibilità patrimoniale degli introiti derivanti dall’utilizzo di un prodotto che ci appartiene in quanto proprietà industriale integra un diritto disponibile. Per fare ciò è necessario procedere con la registrazione di un marchio e con il deposito di un brevetto, per avere la massima tutela.

La proprietà industriale va dunque tenuta distinta dalla proprietà intellettuale, dato che, in sostanza, ne rappresenta una categoria specifica, avente ad oggetto i prodotti che possono utilizzarsi, con le più ampie applicazioni ed utilizzi possibili, nel settore industriale.

​Proprietà industriale: come si tutela?

La proprietà industriale è tutelata attraverso il riconoscimento sia dei diritti morali connessi alla paternità dell’opera che degli introiti economici derivanti dalla vendita-utilizzo della stessa, e che variano a seconda della natura dell’opera. L’opera dell’ingegno, se viene identificata come tale, può ottenere il relativo riconoscimento, e pertanto ne viene a sua volta garantita la proprietà dei guadagni che possano derivare dallo sfruttamento economico della stessa.

In base all’oggetto della tutela, la proprietà delle creazioni intellettuali può differenziarsi in:

  • proprietà industriale: nello specifico mira a tutelaremarchi brevetti e segni distintivi
  • diritto d’autore (copyright): tutela delle opere artistiche o letterarie, comprensive di pubblicità o programmi televisivi, nonché di prodotti informatici come il software.

Per tutelare al meglio la proprietà di tipo intellettuale, qualsiasi sia l’oggetto, il consiglio è quello di registrarla o brevettarla (nel caso in cui si parlasse di brevetto) presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM).

La tutela delle creazioni industriali, in realtà, si rivela sempre più strategica per favorire progresso ed innovazione: un nuovo modo per produrre ricchezza, per favorire il progresso e la prosperità della società.

​Quanto viene tutelata la proprietà industriale in italia?

Nel 2018 è stato presentato a a Johannesburg l’International Property Rights Index. Secondo questa classifica, che tiene conto di come viene tutelata la proprietà industriale e intellettuale in più di 125 paesi che rappresentano il 98% circa del Prodotto interno lordo mondiale ed il 93% della popolazione, l’Italia è posizionata al 50° posto.

Un dato che evidenzia la scarsa sensibilizzazione che il nostro Paese mostra nei confronti di una tematica che in altri paesi è sicuramente centrale.

Non è un caso, infatti, che ai primi posti di questa classifica ci siano paesi da sempre a forte vocazione innovativa come gli stati Uniti, Singapore, Svezia, Norvegia, Finlandia (davanti a tutti) e Svizzera.

L’Italia, comunque, è dietro anche a gran parte dei pesi facenti parte l’Unione Europea come Austria, Germania, Olanda, Lussemburgo, Danimarca e Regno Unito.

In coda a questa speciale classifica, invece, troviamo Nicaragua, Mauritania, Algeria, Yemen, Haiti.

​Decreto crescita 2019: finanziamenti per tutelare la PI

Il “Decreto Crescita”, in vigore dal 1 maggio 2019, contiene diverse misure riguardanti la protezione delle opere  intellettuali miranti, fra l’altro, a sostenere start-up e pmi nel deposito di brevetti, marchi e design, facilitare l’accesso al regime fiscale “Patent Box”, agevolare la lotta alle pratiche “Italian Sounding”, tutelare i marchi storici di interesse nazionale e consentire l’ottenimento un brevetto italiano direttamente tramite una domanda internazionale PCT.

In altre parole, il Governo mira ad incentivare lo sfruttamento della proprietà intdustriale delle imprese italiane sotto forma di sgravi e incentivi fiscali, disposizioni per il rilancio degli investimenti privati, norme per la tutela del Made in Italy.

In ambito fiscale, sono state introdotte modifiche alla disciplina del patent-box e una nuova disciplina del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo e per il “rientro dei cervelli”.

Per quanto riguarda il rilancio degli investimenti privati, sono state previste agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare.

Infine, per tutelare e promuovere il Made in Italy, si prevede l’introduzione di norme per il contrasto al c.d. “italian sounding”, incentivi al deposito di brevetti e marchi e tutele per i marchi storici di interesse nazionale.