Uno dei fattori che rende più difficile tutelare i diritti di proprietà intellettuale è l’impossibilità di controllare capillarmente tutte le merci e le spedizioni in entrata in un determinato territorio.

Nell’Unione Europea, infatti,  esistono diverse soluzioni per contrastare la contraffazione, ma funzionano in modo separato e frammentato.

Purtroppo, non vi è modo di collegare tutte le parti in causa: gli uffici della proprietà intellettuale, i governi, le dogane, i produttori, i dettaglianti, le compagnie di spedizione, i porti e gli aeroporti e, ultimi ma non meno importanti, i cittadini.

Tale sistema, fa sì  che le organizzazioni criminali sfruttino questa situazione a proprio vantaggio.

I diritti di proprietà intellettuale nell’UE

Creatività, innovazione e spirito imprenditoriale sono alla base della sua crescita dell’Unione Europea. I dati raccolti evidenziano che  i settori che fanno un uso intensivo di diritti di proprietà intellettuale  contribuiscono per il 42% al PIL della UE e sono all’origine, diretta o indiretta, del 38% dei posti di lavoro. Le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, sotto forma per esempio della contraffazione e pirateria, danneggiano sensibilmente la crescita nell’UE poiché costano 90 milioni di euro l’anno alle imprese operanti nella legalità , con una perdita in termini di occupazione pari a circa 800.000 posti di lavoro durante lo stesso periodo.

Spesso i consumatori non sono in grado di capire se un prodotto sia autentico oppure no. Nel 2017, è stato stimato che il 10% dei consumatori della UE, ossia circa 43 milioni di cittadini, è stato indotto con l’inganno ad acquistare un prodotto falso invece di uno autentico. Oltre il triplo — il 35%, ossia 150 milioni di persone complessivamente — si è posto il dubbio se il prodotto acquistato fosse autentico o un falso.

Blockchain soluzione alla contraffazione?

La blockchain – troppo spesso associata o addirittura considerata uguale alla criptovaluta – è una tecnologia che al momento appare la più adatta a garantire la giusta trasparenza in grado di tutelare gli utenti. Si tratta infatti di un registro aperto di informazioni, che può essere utilizzato per tracciare transazioni e che è scambiato e verificato su una rete peer-to-peer.

Creando una soluzione di monitoraggio di database sulla proprietà intellettuale aperta e leggibile a tutti, la tecnologia blockchain potrebbe così contribuire alla formazione di una rete totalmente tracciata, in modo tale da garantire una facile individuazione di falsi o di attività criminali.

Prima però di adottare uno specifico dispositivo per consentire la tracciabilità di un prodotto e proteggersi dalla contraffazione, è necessario individuare una strategia di tutela personalizzata per massimizzare il valore dell’investimento. Il team di professionisti dello studio Saglietti Bianco, grazie ad una consolidata competenza legale unita ad una specializzazione ingegneristica, può aiutare le imprese a stimare l’impatto di queste tecnologie sul proprio business: un’attenta valutazione dei costi e delle opportunità si accompagna alla scelta della tecnologia più adatta alle proprie esigenze.