Si è da poco concluso l’edizione 2019 del Vinitaly di Verona. Una kermesse mondiale, alla quale lo Studio Saglietti Bianco ha partecipato, cercando di mettere a disposizione la propria esperienza nel settore della proprietà intellettuale a servizio di un settore, quello vitivinicolo, che rappresenta un’eccellenza tutta italiana.

Tra gli stand dei vari produttori, è emersa una necessità sempre più impellente per le tante aziende italiane che operano in questo settore: differenziarsi nel mercato valorizzando la qualità e l’identità del proprio prodotto.

Un’attività fondamentale per un’azienda ed un vino di successo, che passa necessariamente attraverso la scelta di adottare un’etichetta vincente.

Quando si parla di etichetta, in una bottiglia di vino, ci si riferisce ad un qualcosa che nasconde un vero e proprio universo.

Dietro ad un progetto grafico o ad un disegno c’è un progetto di marketing e comunicazione: l’etichetta è indubbiamente il biglietto da visita di un’azienda.

Dall’etichetta, infatti, si raccolgono una pluralità di informazioni che consentono al consumatore:

  • Di essere informato sul contenuto e sulla composizione dei prodotti, allo scopo di tutelarne salute ed interessi;
  • Di scegliere il prodotto più affine ai propri gusti;
  • Di valutare il vino in base al rapporto qualità/prezzo.

Parliamo quindi di informazioni che possono arrivare a pesare fino al 30% sulla scelta di un vino.

La scelta di un’etichetta: tra marketing e legislazione

Quello tra il vino ed il mondo del marketing, della grafica pubblicitaria e della comunicazione, è un rapporto complesso, dove la tradizione si scontra spesso con la volontà di innovazione.

La sfida è quella di trovare una rappresentazione capace di conquistare allo stesso modo il mercato globale che, da Paese a Paese, può incontrare esigenze e gusti decisamente diversi.

L’obiettivo principale del marketing rimane quello di rifarsi ai valori dell’azienda che produce un certo vino. L’Italia ha la fortuna di avere aziende con famiglie che nel vino ci sono da secoli, e questo è un aspetto importantissimo che non va assolutamente trascurato.

Tuttavia è bene sottolineare che: se un’etichetta funziona dal punto di vista commerciale, non significa che funzionerà anche da quello giuridico.

L’etichetta può essere considerata a tutti gli effetti il marchio di un’impresa e pertanto deve soddisfare alcuni requisiti fondamentali per la legge.

Per essere “forte”, l’etichetta deve essere dotata di capacità distintiva ed essere nuova.

Elementi essenziali per ottenere prima la registrazione da parte dell’ufficio marchi e poi non incorrere in opposizioni da parte di terzi.

La registrazione dei marchi

Altro elemento da tener presente è che l’etichetta è composta da più marchi e tutti registrabili: marchio generale (nome del produttore), marchio speciale (nome del vino), marchio figurativo (ad esempio lo stemma di famiglia;), marchio di posizione (nel caso di etichette particolari: a strisce o in posizioni strane), marchio di colore (se si usa una tonalità distintiva). Gli unici elementi che non sono registrabili sono quelli descrittivi: annata, luogo, grado alcolico e così via. Detto ciò e considerato che, soprattutto all’estero, i casi di imitazione sono tanti, per tutelarsi l’unica via è la registrazione dei marchi”.

Il Design

Passando invece all’aspetto creativo. Cosa s’intende per “etichetta forte” in ambito di design?

Ci sono degli aspetti universalmente validi quali ad esempio la riconoscibilità, l’essenzialità, la ricordabilità. Basta pensare che a volte il cliente non ricorda il nome del vino o dell’azienda, ma lo associa ad una determinata immagine in etichetta. Non sbagliare l’etichetta è, quindi, fondamentale per sopravvivere nella giungla delle proposte. Oggi più che mai. Basti pensare alla campagne pubblicitarie di cui ormai la bottiglia con la propria etichetta è il primo testimonial. Questo a dimostrazione del fatto che negli ultimi anni è cresciuta anche la consapevolezza delle cantine e si è passati dal fare un’etichetta meramente decorativa a fare un investimento strategico. Investimento che non può più riguardare solo l’Italia, ma che deve avere valore anche a livello globale.

Il Brevetto: è possibile brevettare nel settore vitivinicolo ed agroalimentare?

In ambito alimentare, possono essere oggetto di tutela brevettuale i procedimenti e metodi quali ad esempio di produzione, cottura, vinificazione ecc.. Anche le composizioni, nonché un diverso uso delle sostanze, possono costituire invenzioni e quindi essere tutelate mediante brevetto di invenzione. Le ricette intese come una sequenza di fasi in cui vengono combinate tra loro quantità predefinite di sostanze, possono essere tutelate come brevetto, se concepite come una soluzione ad un problema tecnico. Inoltre, possono costituire oggetto di invenzione anche le apparecchiature, quali ad esempio strumenti di produzione o lavorazione di sostanze e prodotti nonché contenitori per prodotti alimentari.

Contraffazione: cosa fare?

In caso di contraffazione del prodotto, del marchio o in generale in caso di violazione dei diritti di proprietà industriale è opportuno agire immediatamente. Le azioni possono essere diverse a seconda delle esigenze e a seconda del contraffattore:

  • intervento stragiudiziale, tramite l’invio di una lettera di diffida che invita controparte alla immediata cessazione dei comportamenti illeciti;
  • blocco dell’attività illecita tramite intervento giudiziale e\o doganale;
  • azione civile e\o penale

 

I professionisti dello Studio Saglietti Bianco, specializzato in materia di marchi e brevetti, sono a completa disposizione per chiunque volesse maggiori informazioni o chiarimenti a riguardo.