Emanuela Bianco, name partner dello Studio Saglietti Bianco, analizza sul Sole 24 Ore il D.Lgs. 15/2019 entrato in vigore lo scorso 23 marzo, che recepisce la Direttiva UE 2015/2436 e apporta modifiche sia sostanziali sia processuali al Codice di Proprietà Industriale. Tra le correzioni più rilevanti, il nuovo art. 20 CPI prevede il diritto del titolare del marchio di vietare ai terzi di usare nell’attività economica “un segno identico o simile al marchio registrato per prodotti o servizi anche non affini, se il marchio registrato goda nello stato di rinomanza e se l’uso del segno, anche a fini diversi da quello di contraddistinguere i prodotti e servizi, senza giusto motivo consente di trarre indebitamente vantaggio dal carattere distintivo o dalla rinomanza del marchio o reca pregiudizio agli stessi”.

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