C’è anche lo sport nella legge di bilancio 2019 recentemente approvata. Nel maxi-emendamento infatti hanno trovato spazio quasi tutte le proposte che vedevano lo sport come protagonista.

Novità sostanziali dal punto di vista della giustizia sportiva. In estate le mancate iscrizioni di squadre nei campionati minori (vedasi ad esempio il caso Virtus Entella), con il conseguente caos generato da continui ricorsi e ribalzi tra giustizia sportiva e giustizia amministrativa,  ha rischiato di paralizzare i campionati stessi. Proprio per evitare il verificarsi di simili problematiche in futuro, la nuova legge fa chiarezza sul riparto di giurisdizione tra giudice sportivo e quello amministrativo. In particolare, la legge prevede la giurisdizione esclusiva ed inderogabile da parte del  Tar Lazio a dirimere sulle «controversie, anche in corso, aventi ad oggetto i provvedimenti di ammissione ed esclusione dalle competizioni» . La giustizia sportiva permane però in casi specifici e puntualmente previsti dalla nuova legge, ossia quando lo statuto e i regolamenti del CONI e delle Federazioni sportive prevedano organi di giustizia dell’ordinamento sportivo che, a determinate condizioni, decidano nel merito ed in un unico grado e siano rese in via definitiva.

Novità anche in campo di pirateria, dove i licenziatari dei diritti tv potranno agire in giudizio con più forza per bloccare ogni forma di “pirateria”.

Sul fonte CONI, invece, la nuova legge di bilancio sancisce la riforma dei finanziamenti che dal 2019 saranno pari al 32% delle entrate derivanti dalle imposte versate per la gestione di impianti, club, palestre e attività sportive i genere, con un minimo “garantito” di 410 milioni annui. Come già disposto originariamente al Coni andranno solo 40 milioni per auto-sostenersi e per la preparazione olimpica. Una quota non inferiore a 368 milioni annui andranno alla neonata Sport e Salute (società del ministero dell’Economia che prende il posto della Coni Servizi)  che dal 2020, finanzierà federazioni, discipline associate, enti di promozione e gruppi militari.

Due commi dell’articolo 1 della legge di bilancio, infine, innovano anche la disciplina per la ripartizione delle risorse derivanti dai diritti tv. In particolare, a partire dalla stagione sportiva 2021/2022, si riduce la quota relativa ai risultati sportivi conseguiti e si aumenta quella calcolata sulla base del radicamento sociale (proporzione tra spettatori presenti allo stadio e l’audience televisiva certificata). Ai fini della ripartizione di quest’ultima tra le società, si aggiunge il criterio dei minuti giocati da giovani calciatori (giocatori di età compresa tra quindici e ventitré anni, formati nei settori giovanili italiani e che siano tesserati da almeno trentasei mesi ininterrotti per la società presso la quale prestano l’attività sportiva).