La settima scorsa abbiamo partecipato all’European Startup Festival di Torino con il chiaro intento di seguire da vicino le storie di persone che hanno avuto ed hanno idee che si trasformano in aziende che provano ad aprirsi al mercato.
Quello che abbiamo notato è che la maggior parte dei partecipanti erano giovani startuppers appena usciti da un percorso formativo universitario, volenterosi di apprendere come superare gli ostacoli iniziali all’avviamento di una Start up: dal prendere le misure con una farraginosa macchina burocratica, al cercare investitori o acceleratori.
Importanti suggerimenti in merito sono arrivati, oltre che dagli illustri imprenditori relatori, anche dai rappresentanti degli incubatori di idee e dalla camera di commercio di Torino, che quotidianamente sostengono le idee di business proposte, traducendole in realtà imprenditoriali solide e durature.
Proteggere le innovazioni mediante strumenti per la tutela della proprietà intellettuale, permette infatti alle start up di alzare delle barriere solide contro i potenziali concorrenti e fornisce il tempo necessario a sviluppare i progetti da un punto di vista commerciale.
A tutti gli startuppers conosciuti, comprendendo le loro esigenze, abbiamo sottolineato l’importanza che riveste la proprietà intellettuale per una neonata realtà imprenditoriale come una start up.
Il diritto di proprietà intellettuale si riferisce alla protezione di idee nuove ed uniche, di prodotti e creazioni risultanti dalla creatività umana e dall’innovazione. Parliamo di copyright (o diritto d’autore), marchi e brevetti, diritti di database e diritti dell’IT. Una volta che uno sforzo creativo e l’innovazione sono protetti, i relativi diritti possono essere scambiati, venduti e comprati, lasciati in eredità e concesso in licenza.
I MARCHI
Il marchio è il segno che permette di distinguere i prodotti o servizi da quelli della concorrenza. Può essere costituito da parole, disegni, lettere, cifre, forma del prodotto o della confezione (design), combinazioni o tonalità cromatiche e. da poco, anche suoni ed odori (sì anche una determinata fragranza può essere oggetto di registrazione). Si registra presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi.
E’ sempre bene registrare il proprio marchio poiché rappresenta è il segno identificativo di qualsiasi impresa, compresa la startup. Serve per distinguersi dalla concorrenza e farsi riconoscere dai consumatori.
IL BREVETTO
“Un brevetto tutela un’innovazione tecnica, cioè un prodotto o un processo che fornisce una soluzione innovativa in risposta a un problema tecnico”
Se l’oggetto del brevetto è un prodotto il titolare del brevetto avrà il diritto di vietare ai terzi di produrre il prodotto in questione.
Se è un procedimento, il titolare del brevetto potrà vietare ai terzi di applicare il procedimento o di vendere i prodotti ottenuti applicando il procedimento. La protezione dura 20 anni (non rinnovabili).
Pertanto il brevetto ci protegge dalla concorrenza. L’unico modo per avere successo sui propri competitor e andare più veloce di loro. Per farlo, le aziende devono necessariamente proteggere le loro invenzioni e questo avviene solo attraverso la registrazione dei brevetti. Ma spesso un brevetto non basta, occorre un portafoglio di brevetti. Prendiamo ad esempio una startup che ha ideato un device medico che rilascia un medicinale: si può depositare un primo brevetto sul device e poi un altro sugli ulteriori dispositivi che fanno funzionare il device. Infine, se il medicamento non è mai stato somministrato con quel mezzo, un brevetto sulla formulazione adattata per quel mezzo o il dosaggio. In questo modo, anche se i primi brevetti scadono, ho gli altri che mi proteggono per gli anni successivi. Un buon portafoglio brevetti può essere percepito da partner commerciali, da investitori, da azionisti e da clienti come una dimostrazione dell’alto livello di qualità e capacita tecnologica dell’azienda. Soprattutto, un portafoglio brevettuale costituisce per i potenziali investitori la garanzia che il nuovo business in cui stanno per mettere soldi ha più probabilità di avere successo sul mercato.
Infine ecco 5 consigli che i nostri consulenti vogliono proporre a chi ha idee innovative:
1) Identificare le soluzioni più innovative, per avere brevetti validi o altri titoli di IP
2) Evitare di “bruciare” predivulgando il prodotto prima di aver brevettato
3) Brevettare le soluzioni che, pur non destinate a essere applicate direttamente, possono però costituire ostacolo al concorrente
4) Estendere i brevetti nei Paesi in cui i concorrenti producono, vendono o si approvvigionano di fattori della produzione
5) Tenere monitorata la brevettazione dei concorrenti.
L’ultimo consiglio, che in realtà forse sarebbe bene essere il primo, è metterci coraggio e passione.
Lo Studio Saglietti Bianco è a disposizione dei nostri Clienti e di chiunque sia interessato per fornire tutte le informazioni e valutare le azioni consigliabili per la più efficace tutela dei diritti di proprietà intellettuale.